La pubblicità ci accompagna in ogni fase. Dietro di essa c'è un'intera scienza, che abbraccia ogni aspetto, dalla scelta accurata delle parole, alla visualizzazione, alla sublimazione, fino al posizionamento nello spazio o alla posizione sulla stampa. Sì, nella pubblicità, nulla è raramente lasciato al caso. Ma succede anche ai migliori: le pubblicità finiscono in luoghi o location inappropriate. Ma si rendono conto della (s)fortuna della loro scelta solo dopo che le coincidenze hanno lasciato il segno.
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Le pubblicità sono piene di immagini stereotipate che definiscono in modo molto restrittivo l'ideale della bellezza e dei ruoli sociali e, nonostante la dichiarata emancipazione dei sessi, sono ancora troppo spesso basate su valori vissuti e patriarcali, per non parlare dell'abbandono delle immagini femminili e maschili dalle norme di autenticità. Ma cosa succede quando applichiamo gli stereotipi femminili agli uomini? Il video ha la risposta.
Già qualche tempo fa avevamo scritto di annunci estremamente potenti che convincono con la loro creatività in modo diverso e soprattutto più creativo. Questa volta i creativi si sono posti il compito di presentarci pubblicità che non ci facciano sentire a nostro agio. Pubblicità che ci ricordano l'atteggiamento inappropriato degli esseri umani nei confronti degli animali.
Il giorno tanto atteso, non solo dagli appassionati di football americano, ma anche dai giganti della pubblicità globale, è tornato in tutto il suo splendore.
Il direttore artistico Mike Scalise, insieme al fotografo Eric Sahrmann, ha creato una serie di ritratti insoliti di piccoli super "muscoli" come parte di una sana campagna di sensibilizzazione sulla gravidanza.
Il Natale ha sempre avuto il suo fascino. Le prelibatezze profumate, il calore del tempo trascorso con i propri cari e la gioia dello scambio di regali. Ed è proprio quest'ultimo ad essere cambiato di più nel tempo. Scopriamo una raccolta di pubblicità d'epoca che riflettono con attenzione le idee regalo dell'epoca e che oggi evocano una ridente nostalgia o una lieve indignazione.





