In che modo la maggior parte delle persone affronta le emozioni negative? Si mangiano le unghie!
Le nostre povere unghie ne soffrono già così tanto e le loro condizioni peggiorano solo quando iniziamo a morderle. Onicofagia (mangiarsi le unghie) non solo distrugge l'unghia, ma può anche portare a problemi di salute come infezioni e denti rotti. Sfortunatamente, questa cattiva abitudine è difficile da rompere. Gli scienziati lo hanno definito come un disturbo ripetitivo incentrato sul corpo che di solito aiuta a gestire lo stress e l'ansia.
Secondo il ricerca, pubblicato sul Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, anche mangiarsi le unghie è un segno che sei un PERFEZIONISTA. I ricercatori hanno condotto uno studio con 48 partecipanti, la metà dei quali presentava disturbi ripetitivi che si concentrano sul corpo (mangiarsi le unghie, toccarsi, sfregarsi, graffiarsi la pelle, mordersi le labbra, strapparsi i capelli e i capelli, ...).
I risultati della ricerca hanno mostrato che le persone con questo disturbo hanno mostrato segni perfezionisti organizzativi, inclini al sovraccarico, alla pianificazione eccessiva e alle frustrazioni rapide. I partecipanti sono stati quindi collocati in 4 situazioni progettate per farli sentire stressati, frustrati, annoiati e rilassati.
Le situazioni legate alle prime tre emozioni hanno indotto le persone con questi disturbi ripetitivi incentrati sul corpo a mostrare i loro comportamenti nervosi, incluso il mangiarsi le unghie.
"Crediamo che le persone con questo comportamento ripetitivo possano essere perfezionisti, nel senso che non sono in grado di rilassarsi e completare le attività al loro ritmo normale", ha detto a proposito dello studio il suo autore, il dott. Kieron O'Connor. "Pertanto, sono inclini a frustrazione, impazienza e insoddisfazione quando non raggiungono i loro obiettivi".
Come affrontano questi sentimenti negativi? Si mangiano le unghie. Se suona familiare, esistono trucchi, con cui puoi smettere di mangiarti le unghie, ma ovviamente puoi parlarne dovresti anche consultare un medico o un dermatologo.