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Instagram ascolta DAVVERO le tue conversazioni? Il capo di Meta svela la verità (o forse no?)

"Il microfono è spento, lo giuro!"

Instagram RES prisluškuje
Foto: Jan Macarol / Aiart

Instagram ti ascolta DAVVERO? Meta sta ancora una volta combattendo una delle teorie del complotto più persistenti dell'era digitale: secondo cui Instagram e Facebook ascolterebbero segretamente le tue conversazioni tramite microfoni solo per proporti quelle fastidiose pubblicità accurate. In un video sulla piattaforma, Adam Mosseri, il capo di Instagram, ha affermato che ciò non è vero e ha spiegato perché pensiamo che le pubblicità sappiano di cosa abbiamo appena parlato. Ma onestamente, Adam, puoi davvero venderci questa favola senza il minimo dubbio?

Hai mai avuto la sensazione che il tuo telefono sappia di cosa hai appena parlato con i tuoi amici? Che quella pubblicità di quella nuova giacca o di quella vacanza esotica su Instagram non sia una coincidenza, ma una cospirazione dei giganti della tecnologia? Meta sta ancora una volta combattendo una delle teorie del complotto più persistenti dell'era digitale: secondo cui Instagram e Facebook ascolterebbero segretamente le tue conversazioni tramite microfono, solo per proporti quelle pubblicità fastidiosamente accurate. Instagram sta DAVVERO ascoltando? In un video sulla piattaforma, Adam Mosseri, il boss di Instagram, ha affermato che ciò non è vero e ha spiegato perché pensiamo che le pubblicità sappiano di cosa abbiamo appena parlato. Ma onestamente, Adam, puoi davvero venderci questa favola senza il minimo dubbio? Vediamo come Meta spiega queste pubblicità "miracolose" e se possiamo crederci.

"Il microfono è spento, lo giuro!"

Mosseri è chiaro: le intercettazioni telefoniche non solo rappresenterebbero una terribile violazione della privacy, ma anche un disastro tecnico. La batteria del tuo telefono si scaricherebbe più velocemente della tua pazienza nell'ascoltare un messaggio vocale troppo lungo, e il microfono lampeggerebbe costantemente con una luce difficile da non notare. Allora perché quella sensazione che la pubblicità di una nuova macchina per il caffè ti stia inseguendo prima ancora che tu pronunci la parola "espresso"?

Secondo lui, le ragioni sono del tutto logiche:

  • Dimenticanza: Potresti aver già cercato qualcosa che ti interessava e poi essertene semplicemente dimenticato. Ma gli algoritmi hanno una memoria da elefante: non dimenticano mai.
  • La colpa è degli amici: Meta raccoglie anche dati sugli interessi dei tuoi amici o di persone simili a te. Se un tuo collega sogna di seguire un corso di ceramica, non sorprenderti se Instagram ti offre uno sconto sui vasi di terracotta.
  • Il tuo subconscio ti sta giocando brutti scherzi.: A volte vedi un annuncio Prima conversazione, ma il tuo cervello la mette in secondo piano. Quando più tardi parli di monopattini elettrici, ti sembra che il tuo telefono ti abbia tradito.
  • Pura coincidenza:A volte tutto è davvero solo uno scherzo cosmico. È come se l'universo avesse coordinato la tua conversazione e la pubblicità, solo per divertimento.

Mosseri Insiste sul fatto che Meta non ha bisogno del tuo microfono per sapere cosa vuoi. Ma siamo onesti: gli credi davvero al 100% o senti ancora quel sussurro di dubbio in sottofondo?

Gli scettici non si arrendono, e hanno ragione di farlo: Instagram sta DAVVERO ascoltando?

Nonostante queste precisazioni, permangono dei dubbi. Meta ha recentemente annunciato che utilizzerà le conversazioni con il suo assistente AI per personalizzare gli annunci. Se possono farlo legalmente, perché preoccuparsi di intercettazioni segrete? Ma la storia di Meta non è proprio rosea in termini di fiducia.

Nel 2017, Facebook dovette negare accuse simili quando Rob Goldman, allora responsabile della pubblicità, insistette sul fatto che la piattaforma non utilizzasse mai microfoni per la pubblicità. Un anno dopo, Mark Zuckerberg ripeté la stessa cosa davanti al Congresso degli Stati Uniti, nel mezzo dello scandalo Cambridge Analytica e dell'inchiesta sull'influenza russa nelle elezioni. Era come se fosse difeso da un insegnante severo, che si giustificava dicendo di "non aver fatto nulla".

I sospetti sono stati ulteriormente alimentati da una presentazione del 2023 di Cox Media Group, che ha pubblicizzato il suo programma di "Ascolto Attivo", presumibilmente in grado di indirizzare gli annunci pubblicitari in base a conversazioni private catturate dai microfoni di smartphone e altri dispositivi. Google e Meta sono stati menzionati come clienti, ma Cox ha negato e Google ha rapidamente concluso la partnership. Se questo non vi sembra almeno un po' sospetto, allora forse credete agli unicorni e ai pranzi gratis. Instagram sta DAVVERO ascoltando?

Fiducia? Nell'era digitale è più rara di una campagna politica onesta

La storia illustra splendidamente quanto sia fragile la fiducia tra noi e i giganti della tecnologia. Non importa quante volte Meta giuri di non ascoltare, la sensazione che qualcuno ci stia ascoltando – o almeno ci stia osservando molto attentamente – rimane. Forse è ora di avvolgere i nostri telefoni nella carta stagnola, o semplicemente accettare che la privacy nel 2025 è più un mito che una realtà.

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